Pro Organa Novitatis

PROGRAMMA
HISTORIA DE JEPHTE
Fernando Guimaraes, Jephte Alicia Amo, Filia
HISTORIA DE ABRAHAM ET ISAAC
Riccardo Pisani, Historicus
Sergio Ladu, Deus
Morena Carlin, Angelus
Elia Casanova Martí, Isaac
Fernando Guimarães, Abraham
HISTORIA DE JONAS
Sergio Ladu, Deus Fernando Guimarães, Jonas
Ensemble L'Armonia degli Affetti
Alicia Amo, Elia Casanova Martí, soprani
Eulalia Fantova Alvarez, Morena Carlin, alti
Fernando Guimarães, Riccardo Pisani, tenori
Sergio Ladu, Tiago Daniel Mota, bassi
Goedele Moons, cornetto e flauto a becco
Yayoi Masuda, violino Silvia de Maria, viola da gamba
Pablo Garrido, violoncello
Josep Maria Martí Duran, tiorba
Lionel Desmeules, organo
Alessandro Urbano, clavicembalo e direzione
Le opere
Gli Oratori sono una rappresentazione scenografica dei racconti dell'Antico Testamento, per renderli fruibili ai fedeli che non sapevano leggere o non possedevano una Bibbia. Negli oratori di Carissimi, i cori finali fungono da monito per i fedeli, cui si rivolgono direttamente, invitandoli alla preghiera e alla fede in Dio.
Historia de Jephte, ispirata all'episodio narrato nel Libro dei Giudici, capitolo XI.
Prima di intraprendere la guerra con i pagani Ammoniti, Iefte pronunciò a Dio questo voto: «Se darai nelle mie mani i figli di Ammon, quando io ritornerò vincitore, chiunque per primo uscirà da casa mia per venirmi incontro, sarà del Signore e lo offrirò in olocausto».
Iefte combatté e vinse. Al suo ritorno, la prima a corrergli incontro per festeggiare la sua vittoria, fu la sua unica figlia. Appena la vide, preso dalla disperazione, il padre le parlò quindi del voto fatto a Dio ed ella gli rispose di adempiere al suo dovere verso Dio, ma di permetterle di trascorrere due mesi sulle montagne per piangere la sua verginità con le sue compagne.
Historia de Abraham et Isaac, ispirata al famoso episodio narrato nella Genesi, capitolo XXII.
Historia de Jonas, ispirata al libro di Giona, che descrive le vicende che precedono l'arrivo del profeta Giona a Ninive, celebri episodi ripresi nella letteratura anche da Ludovico Ariosto e da Carlo Collodi. Il Signore comandò a Giona di andare a predicare a Ninive. Egli invece fuggì a Tarsis su una nave, su cui Dio scagliò una tempesta. Smascherato dall'equipaggio, Giona fu gettato in mare, dove il Signore lo fece inghiottire da un "pesce". Dopo aver pregato per tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, Giona fu liberato sulla spiaggia. Giona ottemperò allora la sua missione, andando a predicare ai niniviti.
Considerazioni esecutive sul programma
Gli Oratori di Giacomo Carissimi sono ormai opere conosciute, diffuse da etichette internazionali e interpretate dai Maestri più illustri dei giorni nostri. Nella nostra interpretazione, vogliamo portare l'attenzione sulla particolare chiave di lettura applicata, risultato di un attento lavoro di ricerca musicologica sulle dinamiche di esecuzione di oratori sacri che richiedono una presentazione scenica. La disposizione nello spazio degli strumenti e delle voci ci pone ogni volta in un'ottica differente in base alla cornice, implicando un'esecuzione specifica ad ogni programma e ogni luogo, sempre nel rispetto della pratica dell'improvvisazione nel basso continuo, fondata su trattati specifici, come quello di Agostino Agazzari "del sonare sopra 'l basso con ogni sorta di stromento" ovvero
"del sonare sopra 'l basso: con tutti li stromenti e dell'uso loro nel conserto" (1607).
Nel caso specifico di questi oratori, l'analisi è stata effettuata a partire dal lavoro di copiatura di allievi di Carissimi, come Sébastien de Brossard che, ricopiando l'Historia di Abraham et Isaac, ha permesso a questa piccola opera sacra di arrivare fino ai giorni nostri. I manoscritti di Carissimi infatti, insieme ad altri documenti del Collegio Germanico a Roma, sono stati venduti o saccheggiati nei secoli e molti originali andati perduti.
Le copie dei manoscritti pongono però talvolta dei problemi: nel caso dell'Historia di Abraham et Isaac, ad esempio, crediamo si tratti di una copia realizzata da Sébastien de Brossard per lo studio dello stile e del contrappunto del proprio maestro romano e non per la diffusione dell'opera, di conseguenze è alto il rischio di rimaneggiamenti da parte dell'allievo. Le armonie, la conduzione del basso e delle linee melodiche, la gestione delle voci nel coro finale e la tessitura così grave del personaggio dell'Angelo, lasciano pensare ad una trasposizione in chiave francese del contrappunto originale di Carissimi, ispirandosi probabilmente a maestri quali Charpentier e Couperin. Questa tesi sembra tanto più plausibile, in quanto la prima frase dell'Historicus di questo oratorio si ritrova in un mottetto sacro in lingua francese dello stesso Sébastien de Brossard, riprendendo la tecnica della "parodia", in voga sin dal XV secolo, che consisteva in una sorta di collage di composizioni esistenti. La natura composita della copia dell'Historia de Abraham et Isaac emerge anche dall'analisi stilistica, dove si rileva la coesistenza dello stile francese e di quello italiano, rispettata nella scelta dello stile di accompagnamento e di realizzazione del basso continuo.
È irrilevante che l'ascoltatore conosca o meno queste differenze: il nostro obiettivo è di trasporre la musica scritta in un quadro sonoro concreto, ricco di colori e contrasti universalmente percepibile. Negli altri due oratori, sicuramente della penna di Carissimi, la trama narrativa e la scrittura musicale vanno di pari passo, permettendoci una narrazione e un'interpretazione estremamente concreta, in grado di coinvolgere e emozionare l'ascoltatore. È per noi un grande onore poter proporre queste opere nell'ambiente della Basilica della Maddalena, luogo che accoglieva rappresentazioni simili e che, dopo secoli, ritrova con questo concerto la sua originale funzione di Oratorio, dove lo splendido Calvario diventa parte integrante della rappresentazione delle Storie Sacre. Fondamentale è il ruolo dell'organo Poncini di questa Basilica, rimasto indenne nel corso dei secoli, che, anche grazie all'utilizzo degli altri strumenti storici, ci permette di ottenere una timbrica fedele a quella cui erano abituati i nostri antenati dal XV al XVIII secolo.
Alessandro Urbano
Fernando Guimarães
"La voce è bella e omogenea, il timbro chiaroo e ricco, il discorso chiaro e meravigliosamente fraseggiato" Muse baroque.
Fernando Guimarães, tenore portoghese applaudito dalla critica internazionale e pluripremiato in Portogallo, ha conseguito il diploma di canto presso il conservatorio di Oporto, sua città natale. Vincitore del concorso internazionale di canto L'Orfeo, si è esibito nel ruolo principale dell'Opera di Monteverdi a Mantova in occasione del 400° anniversario della prima dell'Orfeo. Nel
Si esibisce regolarmente come solista, invitato da gruppi rinomati quali L'Arpeggiata (Christina Pluhar), Les Muffata (Peter Van Heyghen), Al Ayre Español (Eduardo Lopez-Banzo), Orquesta Barroca de Sevilla (Enrico Onofri), Pygmalion (Raphäel Pichon), Cappella Mediterranea e Clematis (Leonardo García Alarcón), e ha registrato per numerose case discografiche tra cui Virgin, Ricercar, Naxos, Ramée e Ambronay Editions. Tra i ruoli interpretati si annoverano: La Descente d'Orphee aux Enfers di Marc-Antoine Charpentier con Les Arts Florissants; Noè nell'oratorio Il Diluvio Universale di Michelangelo Falvetti (Cappella Mediterranea) con cui ha appena concluso una tournée in Europa; Il Paride nell'opera di Giovanni Bontempi, con L'Arpeggiata presso il Festival di Innsbruck; il ruolo di Teseo nell'opera
Di ritorno dalla una tournée sulle cantate di Handel con
Alessandro Urbano
Già diplomato col massimo dei voti e lode al Conservatorio "A.Vivaldi" di
Attivo nel recupero degli strumenti storici della sua città natale, è promotore del progetto PRO ORGANA NOVITATIS.
Già titolare di diversi strumenti storici in
Ensemble L'Armonia degli Affetti
Fondato nel
RINGRAZIAMENTI
L'Ensemble vuole ringraziare la Confraternita dei Disciplinati della Basilica di Santa Maria Maddalena per la disposizione della Basilica e l'Associazione Amici dell'Organo di Alessandria nella persona di Letizia Romiti per aver messo a nostra disposizione il clavicembalo, copia di un originale italiano del 1681, ad opera di