Festività-Manifestazioni-Eventi Archivi - Comune di Gangi https://www.comune.gangi.pa.it/argomento-turismo/festivita-manifestazioni-eventi/ Un nuovo sito targato WordPress Thu, 24 Nov 2022 17:34:56 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 Carnevale https://www.comune.gangi.pa.it/turismo/carnevale/ Wed, 01 Jan 2020 15:54:40 +0000 http://www.comune.gangi.pa.it/?post_type=turismo&p=196 A Cravaccata Martedì di Carnevale A Cravaccata L’origine della manifestazione coincide con quelle che si svilupparono in Europa nel XVIII sec., e l’originalità di quella gangitana ha fatto si che venisse inserita nel calendario delle manifestazioni nazionali. Consiste in una sfilata di cavalieri mascherati e carri allegorici che percorrono le vie del centro storico fino ad arrivare in Piazza del Popolo, dove ha luogo la premiazione dei vincitori. La giuria è costituita da rappresentanti dell’amministrazione comunale, della Pro-Loco e delle Associazioni operanti nel paese. La stessa si svolge il Martedì di Carnevale a conclusione di un’attività di carattere ricreativo che prevede in particolare il “Carnevale dei Bambini” serate danzanti che si svolgono a partire da Dicembre fino appunto a questa data.

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A Cravaccata Martedì di Carnevale

A Cravaccata

L’origine della manifestazione coincide con quelle che si svilupparono in Europa nel XVIII sec., e l’originalità di quella gangitana ha fatto si che venisse inserita nel calendario delle manifestazioni nazionali.

Consiste in una sfilata di cavalieri mascherati e carri allegorici che percorrono le vie del centro storico fino ad arrivare in Piazza del Popolo, dove ha luogo la premiazione dei vincitori. La giuria è costituita da rappresentanti dell’amministrazione comunale, della Pro-Loco e delle Associazioni operanti nel paese.

La stessa si svolge il Martedì di Carnevale a conclusione di un’attività di carattere ricreativo che prevede in particolare il “Carnevale dei Bambini” serate danzanti che si svolgono a partire da Dicembre fino appunto a questa data.

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Domenica delle Palme https://www.comune.gangi.pa.it/turismo/domenica-delle-palme/ Tue, 31 Dec 2019 16:01:58 +0000 http://www.comune.gangi.pa.it/?post_type=turismo&p=206 Domenica delle Palme Domenica precedente la Pasqua Profondamente radicata nella tradizione popolare religiosa, la Domenica delle Palme, a Gangi, segna l’inizio delle celebrazioni della Settimana Santa. Una delle sue caratteristiche è l’immutata ripetitività di antichi gesti, di cui sono protagoniste le Confraternite del luogo. Queste, verso le ore 7,00 della mattina della domenica prima di Pasqua, si danno appuntamento nella chiesa della Confraternita di turno (scelta, fin dall’antichità, in base ad un sorteggio che prevede un rigido ordine ciclico) dove si procederà alla spartizione delle palme (assegnate con estrazione a sorte) e quindi all’allestimento delle “Grandi Palme” da portare in processione con fiori, rami di datteri e simboli sacri realizzati artigianalmente, utilizzando le stesse palme, più le “Crocette d’azona” (legno di rovo) preparate fin dalla prima domenica di Quaresima. Contemporaneamente si assiste alla vestizione dei confrati, alcuni con una tunica bianca coperta da un mantello (che ha un colore diverso per ogni singola confraternita), altri con il classico “abitino”, mentre “i tamburinara” indossano le preziose “Rubriche”, antichi abiti settecenteschi ricamati a mano con l’utilizzo di oro e argento. Finiti i preparativi, verso le ore 9,30 parte la processione, che si snoda secondo un rigido protocollo: in testa la confratenita più giovane (quella di San Giuseppe dei Poveri), per ultima la più antica (quella del SS.Salvatore). Dietro ogni “Grande Palma”, portata a spalla, sfilano i confratelli preceduti dai “tamburinara” che annunciano l’arrivo della processione. Il tragitto per le vie del paese vede come prima tappa la Chiesa Madre, dove le Palme vengono benedette, dopo di che la processione riparte per raggiungere la chiesa del S.S. Salvatore, sede della Confraternita più antica dove si proclama solennemente il brano evangelico dell’entrata di Gesù a Gerusalemme. La processione si conclude a mezzogiorno nuovamente nella Chiesa Madre, dove prima di assistere alla Santa Messa, i “tamburinara” daranno luogo ad una spettacolare esibizione ritmica mentre si assiste al suggestivo ingresso delle grandi palme sotto gli archi di accesso della Chiesa Madre. Foto della festività

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Domenica delle Palme
Domenica precedente la Pasqua

Profondamente radicata nella tradizione popolare religiosa, la Domenica delle Palme, a Gangi, segna l’inizio delle celebrazioni della Settimana Santa.

Una delle sue caratteristiche è l’immutata ripetitività di antichi gesti, di cui sono protagoniste le Confraternite del luogo. Queste, verso le ore 7,00 della mattina della domenica prima di Pasqua, si danno appuntamento nella chiesa della Confraternita di turno (scelta, fin dall’antichità, in base ad un sorteggio che prevede un rigido ordine ciclico) dove si procederà alla spartizione delle palme (assegnate con estrazione a sorte) e quindi all’allestimento delle “Grandi Palme” da portare in processione con fiori, rami di datteri e simboli sacri realizzati artigianalmente, utilizzando le stesse palme, più le “Crocette d’azona” (legno di rovo) preparate fin dalla prima domenica di Quaresima.

Contemporaneamente si assiste alla vestizione dei confrati, alcuni con una tunica bianca coperta da un mantello (che ha un colore diverso per ogni singola confraternita), altri con il classico “abitino”, mentre “i tamburinara” indossano le preziose “Rubriche”, antichi abiti settecenteschi ricamati a mano con l’utilizzo di oro e argento.

Finiti i preparativi, verso le ore 9,30 parte la processione, che si snoda secondo un rigido protocollo: in testa la confratenita più giovane (quella di San Giuseppe dei Poveri), per ultima la più antica (quella del SS.Salvatore). Dietro ogni “Grande Palma”, portata a spalla, sfilano i confratelli preceduti dai “tamburinara” che annunciano l’arrivo della processione.

Il tragitto per le vie del paese vede come prima tappa la Chiesa Madre, dove le Palme vengono benedette, dopo di che la processione riparte per raggiungere la chiesa del S.S. Salvatore, sede della Confraternita più antica dove si proclama solennemente il brano evangelico dell’entrata di Gesù a Gerusalemme.

La processione si conclude a mezzogiorno nuovamente nella Chiesa Madre, dove prima di assistere alla Santa Messa, i “tamburinara” daranno luogo ad una spettacolare esibizione ritmica mentre si assiste al suggestivo ingresso delle grandi palme sotto gli archi di accesso della Chiesa Madre.

Foto della festività

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San Giuseppe https://www.comune.gangi.pa.it/turismo/san-giuseppe/ Sat, 28 Dec 2019 15:57:55 +0000 http://www.comune.gangi.pa.it/?post_type=turismo&p=199 “Fari a San Giuseppi”: la festività di San Giuseppe è molto sentita a Gangi. I festeggiamenti in onore del Santo cominciano alcune settimane prima con celebrazioni religiose, “i sittini”, e popolari. La festa è preceduta da una processione del Bambino Gesù (“U Bomminiddu”) per le vie del paese. Essa viene celebrata contemporaneamente, in due Chiese chiamate San Giuseppe dei “Ricchi” e San Giuseppe dei “Poveri”, dove viene distribuito ai fedeli “u pani di San Giuseppi” (panini benedetti offerti per voto, fatto da alcuni fedeli). Alcune settimane dopo con l’arrivo del bel tempo, a Gangi alcune famiglie per devozione usano “fari a San Giuseppi”; generalmente svolto nelle residenze di campagna, consiste nell’offrire alle persone un pranzo caratteristico (un tempo offerto solo ai poveri ) a base di pasta e lenticchie, baccalà fritto con contorno di finocchi bolliti, un’arancia, acqua e vino.

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“Fari a San Giuseppi”: la festività di San Giuseppe è molto sentita a Gangi. I festeggiamenti in onore del Santo cominciano alcune settimane prima con celebrazioni religiose, “i sittini”, e popolari. La festa è preceduta da una processione del Bambino Gesù (“U Bomminiddu”) per le vie del paese. Essa viene celebrata contemporaneamente, in due Chiese chiamate San Giuseppe dei “Ricchi” e San Giuseppe dei “Poveri”, dove viene distribuito ai fedeli “u pani di San Giuseppi” (panini benedetti offerti per voto, fatto da alcuni fedeli).
Alcune settimane dopo con l’arrivo del bel tempo, a Gangi alcune famiglie per devozione usano “fari a San Giuseppi”; generalmente svolto nelle residenze di campagna, consiste nell’offrire alle persone un pranzo caratteristico (un tempo offerto solo ai poveri ) a base di pasta e lenticchie, baccalà fritto con contorno di finocchi bolliti, un’arancia, acqua e vino.

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Lunedì dello Spirito Santo https://www.comune.gangi.pa.it/turismo/lunedi-dello-spirito-santo/ Fri, 27 Dec 2019 16:04:38 +0000 http://www.comune.gangi.pa.it/?post_type=turismo&p=215 Festa dello Spirito Santo Lunedì successivo alla Pentecoste Il culto attorno alla Sacra Immagine conservata nel Santuario dello Spirito Santo (sono solo due i Santuari dedicati allo Spirito santo in tutta Europa) riveste una enorme importanza per gli abitanti del luogo in quanto Esso è il protettore della città. Nella pietà popolare e devozionale dei gangitani e dei pellegrini dei paesi vicini, l’immagine dell’Eterno Padre assunse la connotazione particolare dello “Spirito Santo” in direzione dell’antico culto e della intitolazione della chiesa: una connotazione conservata ancora oggi in quella affascinante icona religiosa che tutti conoscono come “l’immagine dello Spirito Santo di Gangi” ed esaltata il lunedì di Pentecoste (retaggio della liturgia delle Chiesa orientale) nel quali si celebra, ormai da oltre 370 anni, la “Festa dello Spirito Santo” con la devota processione che vede oltre 40 icone lignee di Santi partire dalle chiese del Borgo per raggiungere il santuario ai piedi di Gangi e “correre” verso l’interno del santuario a rendere omaggio alla Spirito Santo. Una antica tradizione che probabilmente riflette quella “processione verso lo Spirito Santo” di cui parlava san Basilio Magno, vissuto nel IV secolo: nel suo Trattato sullo Spirito Santo egli postulava infatti che << come i corpi trasparenti e nitidi al contatto di un raggio diventano anch’essi molto luminosi ed emanano da se nuovo bagliore, così le anime che hanno in se lo Spirito e che sono illuminate dallo Spirito diventano anch’esse sante e riflettono la grazia sugli altri >>, e in una delle sue omelie illustrava soprattutto come i Santi <<corrono verso lo Spirito Santo>>. Un concetto, quello di san Basilio, che appare trasposto nella solennità del Lunedì dello Spirito Santo che si svolge ogni anno nel Santuario di Gangi e che conferma le radici antichissime e greco-orientali di questa festività: a Gangi, infatti, tale concetto viene da secoli rappresentato attraverso l’incedere processionale dei “Santi” verso lo Spirito Santo, ossia attraverso la lunga processione che snodandosi per le vie cittadine porta statue (rappresentazioni) dei Santi verso la chiesa dello Spirito Santo, ma soprattutto attraverso i cosiddetti miracoli di’ Santi, i quali entrano nel santuario con un ritmo tipico di danza ad esprimere, alla maniera degli ebrei, che alla vista di Gerusalemme intonavano inni di gioia e di letizia al Signore. Foto della festività  

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Festa dello Spirito Santo
Lunedì successivo alla Pentecoste

Il culto attorno alla Sacra Immagine conservata nel Santuario dello Spirito Santo (sono solo due i Santuari dedicati allo Spirito santo in tutta Europa) riveste una enorme importanza per gli abitanti del luogo in quanto Esso è il protettore della città.

Nella pietà popolare e devozionale dei gangitani e dei pellegrini dei paesi vicini, l’immagine dell’Eterno Padre assunse la connotazione particolare dello “Spirito Santo” in direzione dell’antico culto e della intitolazione della chiesa: una connotazione conservata ancora oggi in quella affascinante icona religiosa che tutti conoscono come “l’immagine dello Spirito Santo di Gangi” ed esaltata il lunedì di Pentecoste (retaggio della liturgia delle Chiesa orientale) nel quali si celebra, ormai da oltre 370 anni, la “Festa dello Spirito Santo” con la devota processione che vede oltre 40 icone lignee di Santi partire dalle chiese del Borgo per raggiungere il santuario ai piedi di Gangi e “correre” verso l’interno del santuario a rendere omaggio alla Spirito Santo.

Una antica tradizione che probabilmente riflette quella “processione verso lo Spirito Santo” di cui parlava san Basilio Magno, vissuto nel IV secolo: nel suo Trattato sullo Spirito Santo egli postulava infatti che << come i corpi trasparenti e nitidi al contatto di un raggio diventano anch’essi molto luminosi ed emanano da se nuovo bagliore, così le anime che hanno in se lo Spirito e che sono illuminate dallo Spirito diventano anch’esse sante e riflettono la grazia sugli altri >>, e in una delle sue omelie illustrava soprattutto come i Santi <<corrono verso lo Spirito Santo>>. Un concetto, quello di san Basilio, che appare trasposto nella solennità del Lunedì dello Spirito Santo che si svolge ogni anno nel Santuario di Gangi e che conferma le radici antichissime e greco-orientali di questa festività: a Gangi, infatti, tale concetto viene da secoli rappresentato attraverso l’incedere processionale dei “Santi” verso lo Spirito Santo, ossia attraverso la lunga processione che snodandosi per le vie cittadine porta statue (rappresentazioni) dei Santi verso la chiesa dello Spirito Santo, ma soprattutto attraverso i cosiddetti miracoli di’ Santi, i quali entrano nel santuario con un ritmo tipico di danza ad esprimere, alla maniera degli ebrei, che alla vista di Gerusalemme intonavano inni di gioia e di letizia al Signore.

Foto della festività

 

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Memorie e tradizioni nel “Borgo più bello d’Italia” https://www.comune.gangi.pa.it/turismo/memorie-e-tradizioni-nel-borgo-piu-bello-ditalia/ Thu, 26 Dec 2019 15:06:43 +0000 http://www.comune.gangi.pa.it/?post_type=turismo&p=97 Storia, cultura, gastronomia Gangi. Memorie e tradizioni nel “Borgo più bello d’Italia” è un viaggio fra le tradizioni e gli antichi sapori del borgo medievale, oggi anche Gioiello d’Italia, alla riscoperta delle eredità lasciateci dalle generazioni passate: ricordi, tramandati da padre a figlio e da madre a figlia, che identificano la comunità nella sua autentica essenza. Un momento di rievocazione storico-etno-gastronomica inderogabile per non disperdere la memoria del passato. Di un cibo legato indissolubilmente alla vita dei campi, alle abitudini agli usi ed ai costumi di una comunità.L’ edizioni ripercorrono le memorie e le tradizioni etniche e gastronomiche di uno dei periodi più floridi del borgo quando, a cavallo fra Ottocento e Novecento, con i suoi oltre 16.000 abitanti Gangi era il borgo più florido e popoloso delle Madonie: un’epoca in cui la vita agreste, pur con le sue contraddizioni, regolava il modus vivendi della comunità e della società siciliana. La manifestazione propone uno spaccato della vita quotidiana di quel periodo, la saggezza degli usi e dei costumi, la spontaneità dei bambini nei giochi di strada, la sapienza dei mestieri legati alla terra, la memoria orale, le abitudini quotidiane, le differenze sociali, i momenti che si fanno rito e non ultimo, i sapori di un passato non molto lontano ispirati e condizionati dalla civiltà contadina. In uno dei contesti ambientali più caratteristici del borgo – l’ampio scenario urbano compreso fra il castello ventimigliano, la chiesa della Catena e la piazza cittadina, la parte più antica e suggestiva del borgo medievale -, e lungo le sue strade, verranno dunque rievocati gli usi, le tradizioni e le abitudini gastronomiche con i piatti tipici del borgo, con numerosi figuranti in abbigliamento dell’epoca, frutto di una profonda quanto accurata ricerca storica. Info: http://memorieetradizioni.webnode.it

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Storia, cultura, gastronomia

Gangi. Memorie e tradizioni nel “Borgo più bello d’Italia” è un viaggio fra le tradizioni e gli antichi sapori del borgo medievale, oggi anche Gioiello d’Italia, alla riscoperta delle eredità lasciateci dalle generazioni passate: ricordi, tramandati da padre a figlio e da madre a figlia, che identificano la comunità nella sua autentica essenza. Un momento di rievocazione storico-etno-gastronomica inderogabile per non disperdere la memoria del passato. Di un cibo legato indissolubilmente alla vita dei campi, alle abitudini agli usi ed ai costumi di una comunità.L’ edizioni ripercorrono le memorie e le tradizioni etniche e gastronomiche di uno dei periodi più floridi del borgo quando, a cavallo fra Ottocento e Novecento, con i suoi oltre 16.000 abitanti Gangi era il borgo più florido e popoloso delle Madonie: un’epoca in cui la vita agreste, pur con le sue contraddizioni, regolava il modus vivendi della comunità e della società siciliana.

La manifestazione propone uno spaccato della vita quotidiana di quel periodo, la saggezza degli usi e dei costumi, la spontaneità dei bambini nei giochi di strada, la sapienza dei mestieri legati alla terra, la memoria orale, le abitudini quotidiane, le differenze sociali, i momenti che si fanno rito e non ultimo, i sapori di un passato non molto lontano ispirati e condizionati dalla civiltà contadina.

In uno dei contesti ambientali più caratteristici del borgo – l’ampio scenario urbano compreso fra il castello ventimigliano, la chiesa della Catena e la piazza cittadina, la parte più antica e suggestiva del borgo medievale -, e lungo le sue strade, verranno dunque rievocati gli usi, le tradizioni e le abitudini gastronomiche con i piatti tipici del borgo, con numerosi figuranti in abbigliamento dell’epoca, frutto di una profonda quanto accurata ricerca storica.

Info: http://memorieetradizioni.webnode.it

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La sagra della Spiga https://www.comune.gangi.pa.it/turismo/la-sagra-della-spiga/ Wed, 04 Dec 2019 16:18:48 +0000 http://www.comune.gangi.pa.it/?post_type=turismo&p=232 Sagra della Spiga 2ª Domenica di Agosto   La Sagra della Spiga è una manifestazione folkloristica di carattere campestre, che, nata per lodevole iniziativa della Pro Loco di Gangi, è divenuta il fulcro delle manifestazioni madonite e dell’intera provincia. La “Sagra della spiga di Gangi”, la “Giostra dei Ventimiglia di Geraci Siculo” e il “Ballo della Cordella di Petralia Sottana”, sono state inserite nel calendario dei grandi eventi della Regione Sicilia, sotto la voce “Tradizioni nobiliari e contadine”.   Essa rievoca i costumi, le tradizioni e la cultura della vita contadina di un tempo, intrecciandoli alla mitologia pagana e in particolare alla celebrazione del mito di Demetra, dea delle messi. La manifestazione consta di vari momenti: “A Vanniata da Festa”: “u Vanniaturi” (il banditore), a cavallo di un asino, nel suo antico costume e con il tipico tamburo, gira per le vie del paese annunciando l’inizio della manifestazione e il relativo programma; “U Corteo du Zitu”: sfilata di figure d’epoca a cavallo per le vie del paese; rievocazione dell’antica usanza da parte della famiglia dello sposo di far visita alla sposa e chiederne la mano; “A Zuccatina da Zita”: commedia d’autore locale in vernacolo che rievoca l’antica maniera di chiedere in sposa una ragazza; “A Manciata di novi cosi”: caratteristica mistura cotta di legumi e cereali (lenticchie, fave, ceci, fagioli, piselli, cicerchie, mais; si escludono il frumento per chi ha intolleranza al glutine e i luppini, i quali, se non trattati bene, rendono la mistura amara) che viene offerta ai presenti; “Il corteo di Demetra”: costituisce il momento culminante e più spettacolare delle manifestazioni legate alla Sagra della Spiga, e si svolge nel pomeriggio della 2ª domenica di Agosto. Una continua evoluzione ne ha arricchito, attraverso l’espediente figurativo, il significato simbolico. Da qualche anno esso ha raggiunto una propria completezza raffigurativa e rievocativa che, pur variando in alcuni particolari, rispetta appieno i motivi che ne hanno ispirato la nascita. Diviso per sezioni, sviluppa temi che trovano collegamento nel significato della tradizione e del mito e raccolgono il senso e lo spirito della cultura contadina e della ben più antica età classica. La Sfilata è aperta dal Corteo di Ziti, esso rievoca un tipico cerimoniale adottato dalle famiglie dei promessi sposi pochi giorni prima delle nozze; segue il gruppo folk Engium che si esibisce in danze della tradizione popolare. La Sezione successiva e dedicata alla vita dei campi. Questa parte del corteo descrive l’antica vita contadina, in particolare il lavoro che occorreva per compiere il ciclo dei grano. Tra i figuranti u – seminaturi, seguito da una coppia di muli che trainano un arato di legno, in questo modo i semi venivano ricoperti e assorbiti dalla terra. Dietro altri figuranti fra i quali sii scerbatoti nell’atto togliere le sterpaglie dal campo, i mietitori e i legatori che con l’ausilio di due antichi strumenti (ancina e ancinedda): raccoglievano le spighe in piccole unita (i jrmiti; che venivano poi assemblate e legale formando le gregne, cioè i covoni. La terza Sezione è “u Bagliu du Baruni” nel quale sfileranno tutti i personaggi tipicamente legati alla vita e all’attività della nobiltà contadina, nonché quanti usavano abitualmente, per ragioni economiche, frequentare il cortile del barone. Chiude il corteo la Sezione Mitologica dove sfilano tutte le figure legate al culto di Demetra, dea delle messi, e delle Meteres, dee della fertilità, cui pare fosse dedicato un tempio sul vicino Monte Alburchia. Il corteo è aperto dal simbolo della fertilità, e cosi segue: il Kàos vuoto primordiale dove tutto e indistinto, e i quattro elementi: la terra, l’acqua, il fuoco e l’aria; quindi Artemide, la vergine dell’arco d’argento, dea preposta alla caccia, ai monti e alle selve, personificazione divina della luce lunare. Artemide è seguita da tre ninfe del fiume chiamate Naiadi, che le furono regalate dal padre Zeus col compito di badare ai calzari della dea e ai suoi cani quando era impegnata nella caccia; Apollo, dio del sole, delle medicine, delle arti, della musica e della poesia.Dal volto ombroso scandisce il tempo: da la luce e impone le tenebre. Apollo è preceduto dai Sacerdoti, con la caratteristica fascia bianca che cingeva i loro capi, e dalla Pizia che ha poteri divinatori; seguono invece Apollo, le tre muse: Calliope (della poesia), Tersicore (della danza) ed Euterpe (dell’arte dei flautisti); Pan, divinità campestre dalle sembianze caprine e dedito a scorribande presso i boschi nell’intento di catturare e concupire le Ninfe. Il dio e seguito da Siringa e Piti mnte che non riusci a concupire e che dopo un lungo inseguimento si trasformarono la prima in canna (da questa il dio creò il flauto), e la seconda in albero di fico; Dioniso dio del vino, della viticoltura, rappresenta in se tutto il rigoglio della natura. Accompagnato dal precettore Sileno vaga folle per il mondo, espandendo la coltura della vite e predicando l’ebbrezza del vino che egli stesso aveva inventato. Il corteo di Dioniso è aperto dalle Iadi, ninfe della montagna, cui il dio fu affidato da fanciullo; Le Meteres (Dee Madri) dee cretesi della maternità e della fecondità. Persefone, bellissima figlia di Demetra vittima del ratto ad opera di Plutone, simboleggia la ciclicità delle stagioni e del raccolto. Demetra (Cerere per i Latini), è la madre del grano, dea delle messi, dell’abbondanza e della agricoltura; incede maestosa nell’ultima stravola (antico mezzo di trasporto, simile a una grande slitta trainata dai buoi) rappresenta la fertilità della terra e con il lavoro che ne consegue l’alimento e la vita. “U Pisatu”: commedia musicale in vernacolo, su testo di autore locale, che rievoca la dura vita dei campi, la trebbiatura e le vecchie usanze ad essa legate. Nella galleria fotografica troverete immagini di vari momenti delle manifestazioni.

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Sagra della Spiga
2ª Domenica di Agosto

 

La Sagra della Spiga è una manifestazione folkloristica di carattere campestre, che, nata per lodevole iniziativa della Pro Loco di Gangi, è divenuta il fulcro delle manifestazioni madonite e dell’intera provincia.
La “Sagra della spiga di Gangi”, la “Giostra dei Ventimiglia di Geraci Siculo” e il “Ballo della Cordella di Petralia Sottana”, sono state inserite nel calendario dei grandi eventi della Regione Sicilia, sotto la voce “Tradizioni nobiliari e contadine”.

 

Essa rievoca i costumi, le tradizioni e la cultura della vita contadina di un tempo, intrecciandoli alla mitologia pagana e in particolare alla celebrazione del mito di Demetra, dea delle messi.
La manifestazione consta di vari momenti:

“A Vanniata da Festa”: “u Vanniaturi” (il banditore), a cavallo di un asino, nel suo antico costume e con il tipico tamburo, gira per le vie del paese annunciando l’inizio della manifestazione e il relativo programma;

“U Corteo du Zitu”: sfilata di figure d’epoca a cavallo per le vie del paese; rievocazione dell’antica usanza da parte della famiglia dello sposo di far visita alla sposa e chiederne la mano;

“A Zuccatina da Zita”: commedia d’autore locale in vernacolo che rievoca l’antica maniera di chiedere in sposa una ragazza;

“A Manciata di novi cosi”: caratteristica mistura cotta di legumi e cereali (lenticchie, fave, ceci, fagioli, piselli, cicerchie, mais; si escludono il frumento per chi ha intolleranza al glutine e i luppini, i quali, se non trattati bene, rendono la mistura amara) che viene offerta ai presenti;
“Il corteo di Demetra”: costituisce il momento culminante e più spettacolare delle manifestazioni legate alla Sagra della Spiga, e si svolge nel pomeriggio della 2ª domenica di Agosto.
Una continua evoluzione ne ha arricchito, attraverso l’espediente figurativo, il significato simbolico. Da qualche anno esso ha raggiunto una propria completezza raffigurativa e rievocativa che, pur variando in alcuni particolari, rispetta appieno i motivi che ne hanno ispirato la nascita.
Diviso per sezioni, sviluppa temi che trovano collegamento nel significato della tradizione e del mito e raccolgono il senso e lo spirito della cultura contadina e della ben più antica età classica.
La Sfilata è aperta dal Corteo di Ziti, esso rievoca un tipico cerimoniale adottato dalle famiglie dei promessi sposi pochi giorni prima delle nozze; segue il gruppo folk Engium che si esibisce in danze della tradizione popolare.
La Sezione successiva e dedicata alla vita dei campi. Questa parte del corteo descrive l’antica vita contadina, in particolare il lavoro che occorreva per compiere il ciclo dei grano. Tra i figuranti u –
seminaturi, seguito da una coppia di muli che trainano un arato di legno, in questo modo i semi venivano ricoperti e assorbiti dalla terra. Dietro altri figuranti fra i quali sii scerbatoti nell’atto togliere le sterpaglie dal campo, i mietitori e i legatori che con l’ausilio di due antichi strumenti (ancina e ancinedda): raccoglievano le spighe in piccole unita (i jrmiti; che venivano poi assemblate e legale formando le gregne, cioè i covoni. La terza Sezione è “u Bagliu du Baruni” nel quale sfileranno tutti i personaggi tipicamente legati alla vita e all’attività della nobiltà contadina, nonché quanti usavano abitualmente, per ragioni economiche, frequentare il cortile del barone. Chiude il corteo la Sezione Mitologica dove sfilano tutte le figure legate al culto di Demetra, dea delle messi, e delle Meteres, dee della fertilità, cui pare fosse dedicato un tempio sul vicino Monte Alburchia. Il corteo è aperto dal simbolo della fertilità, e cosi segue: il Kàos vuoto primordiale dove tutto e indistinto, e i quattro elementi: la terra, l’acqua, il fuoco e l’aria; quindi Artemide, la vergine dell’arco d’argento, dea preposta alla caccia, ai monti e alle selve, personificazione divina della luce lunare. Artemide è seguita da tre ninfe del fiume chiamate Naiadi, che le furono regalate dal padre Zeus col compito di badare ai calzari della dea e ai suoi cani quando era impegnata nella caccia; Apollo, dio del sole, delle medicine, delle arti, della musica e della poesia.Dal volto ombroso scandisce il tempo: da la luce e impone le tenebre. Apollo è preceduto dai Sacerdoti, con la caratteristica fascia bianca che cingeva i loro capi, e dalla Pizia che ha poteri divinatori; seguono invece Apollo, le tre muse: Calliope (della poesia), Tersicore (della danza) ed Euterpe (dell’arte dei flautisti); Pan, divinità campestre dalle sembianze caprine e dedito a scorribande presso i boschi nell’intento di catturare e concupire le Ninfe. Il dio e seguito da Siringa e Piti mnte che non riusci a
concupire e che dopo un lungo inseguimento si trasformarono la prima in canna (da questa il dio creò il flauto), e la seconda in albero di fico; Dioniso dio del vino, della viticoltura, rappresenta in se tutto il rigoglio della natura. Accompagnato dal precettore Sileno vaga folle per il mondo, espandendo la coltura della vite e predicando l’ebbrezza del vino che egli stesso aveva inventato. Il corteo di Dioniso è aperto dalle Iadi, ninfe della montagna, cui il dio fu affidato da fanciullo; Le Meteres (Dee Madri) dee cretesi della maternità e della fecondità. Persefone, bellissima figlia di Demetra vittima del ratto ad opera di Plutone, simboleggia la ciclicità delle stagioni e del raccolto. Demetra (Cerere per i Latini), è la madre del grano, dea delle messi, dell’abbondanza e della agricoltura; incede maestosa nell’ultima stravola (antico mezzo di trasporto, simile a una grande slitta trainata dai buoi) rappresenta la fertilità della terra e con il lavoro che ne consegue l’alimento e la vita.

“U Pisatu”: commedia musicale in vernacolo, su testo di autore locale, che rievoca la dura vita dei campi, la trebbiatura e le vecchie usanze ad essa legate.
Nella galleria fotografica troverete immagini di vari momenti delle manifestazioni.

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Festa dei Burgisi https://www.comune.gangi.pa.it/turismo/festa-dei-burgisi/ Wed, 04 Dec 2019 16:09:07 +0000 http://www.comune.gangi.pa.it/?post_type=turismo&p=225 Festa dei Burgisi 1ª Domenica di Agosto La festa dei Burgisi viene celebrata la 1ª Domenica di Agosto. La Festa dei Burgisi è espressione di schietta religiosità di un popolo intimamente legato alla terra e ai suoi frutti. La celebrazione cristiana del ringraziamento al Creatore, assicura lo svolgimento del tempo ciclico (quindi delle stagioni) e garantisce gli elementi di sussistenza (il raccolto). In questo contesto, il pane, composto in sei gigantesche forme e portato in processione da giovani in costume locale, assume un ruolo centrale: è il simbolo che accomuna il prodotto della terra e il lavoro dell’uomo. La tradizione di questa festa è radicata nel tempo, fu iniziata da alcune famiglie di contadini benestanti che avevano la possibilità di possedere e allevare il bestiame. La proprietà del bestiame, e anche della terra, era motivo di distinzione dalla stragrande maggioranza di contadini del posto che invece doveva dipendere da un nobile proprietario terriero. Il termine “burgisi” può quindi essere tradotto con “borghese”. La ritualità di questa festa si differenzia nettamente, anche se si possono trovare molti punti in comune, dal Corteo di Cerere, che rappresenta il culmine della festa della Spiga e che ha il suo fulcro nella rappresentazione mitologica dei pagani e nel rito propiziatorio per un buon raccolto. La contrapposizione è forte tra religiosità cristiana e religiosità pagana, ambedue però molto ricche di significato e intrise di una profonda simbologia che ha come punto in comune il lavoro dell’uomo e i frutti della terra.

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Festa dei Burgisi
1ª Domenica di Agosto

La festa dei Burgisi viene celebrata la 1ª Domenica di Agosto.
La Festa dei Burgisi è espressione di schietta religiosità di un popolo intimamente legato alla terra e ai suoi frutti. La celebrazione cristiana del ringraziamento al Creatore, assicura lo svolgimento del tempo ciclico (quindi delle stagioni) e garantisce gli elementi di sussistenza (il raccolto).

In questo contesto, il pane, composto in sei gigantesche forme e portato in processione da giovani in costume locale, assume un ruolo centrale: è il simbolo che accomuna il prodotto della terra e il lavoro dell’uomo.

La tradizione di questa festa è radicata nel tempo, fu iniziata da alcune famiglie di contadini benestanti che avevano la possibilità di possedere e allevare il bestiame. La proprietà del bestiame, e anche della terra, era motivo di distinzione dalla stragrande maggioranza di contadini del posto che invece doveva dipendere da un nobile proprietario terriero. Il termine “burgisi” può quindi essere tradotto con “borghese”.

La ritualità di questa festa si differenzia nettamente, anche se si possono trovare molti punti in comune, dal Corteo di Cerere, che rappresenta il culmine della festa della Spiga e che ha il suo fulcro nella rappresentazione mitologica dei pagani e nel rito propiziatorio per un buon raccolto.

La contrapposizione è forte tra religiosità cristiana e religiosità pagana, ambedue però molto ricche di significato e intrise di una profonda simbologia che ha come punto in comune il lavoro dell’uomo e i frutti della terra.

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Una Montagna di Luoghi – UMDL https://www.comune.gangi.pa.it/turismo/a-casazza-2015/ Wed, 04 Dec 2019 15:50:17 +0000 http://www.comune.gangi.pa.it/?post_type=turismo&p=185 https://www.unamontagna.com La manifestazione si svolge, in genere, nel mese di agosto di ogni anno per opera dei ragazzi dell’associazione Fuorilogos di Gangi. E’ una rassegna letteraria che accoglie numerosi autori e case editrici ma è anche workshop, concerti, esperienze innovative legati da un unico comune denominatore: la montagna intesa come luogo ma anche come identità, appartenenza, scelta culturale e di linguaggio. Il programma viene reso noto nel mese di luglio di ogni anno.

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https://www.unamontagna.com

La manifestazione si svolge, in genere, nel mese di agosto di ogni anno per opera dei ragazzi dell’associazione Fuorilogos di Gangi.

E’ una rassegna letteraria che accoglie numerosi autori e case editrici ma è anche workshop, concerti, esperienze innovative legati da un unico comune denominatore: la montagna intesa come luogo ma anche come identità, appartenenza, scelta culturale e di linguaggio.
Il programma viene reso noto nel mese di luglio di ogni anno.

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Vivere in Assisi https://www.comune.gangi.pa.it/turismo/vivere-in-assisi/ Wed, 04 Dec 2019 15:43:36 +0000 http://www.comune.gangi.pa.it/?post_type=turismo&p=164 GANGI TORNA A VESTIRE MEDIEVALE CON L’EDIZIONE DI VIVERE IN ASSISI Nei giorni di fine settembre In questo posto, dallo straordinario fascino medievale e dagli incantevoli scorci naturali, raggomitolato in cima a un monte nel cuore delle Madonie, uomini e donne sussurrano storie di millenni, d’identità e tradizioni mai completamente svelate che non si stancano di mantenere negli anni la stupefacente seduzione del loro intrinseco potere. Vivere in Assisi, è considerata uno degli eventi storici più belli di Sicilia e, in Italia, la madre delle manifestazioni itineranti medievali. Essa, con cadenza biennale, per l’imponenza organizzativa e l’originalità dei temi, ripercorre la vita e il messaggio di San Francesco d’Assisi attraverso un singolare connubio tra teatro, arte e musica, nel suggestivo scenario del Borgo più bello d’Italia. Negli ultimi giorni di settembre, in prossimità della festa del Patrono d’Italia, il borgo medievale di Gangi con le sue bellezze architettoniche, serbate altere e immutate nel tempo, diverrà ancora una volta il superbo palcoscenico di un autentico teatro sotto le stelle. Sarete voi i protagonisti di un viaggio che scavalca i secoli e oltrepassa i vicoli acciottolati alla scoperta dell’altro e dell’Alto. Un salto inaspettato nel Medioevo per rivivere frammenti di vita, odori e sapori, colori e suoni del XIII secolo. Un’esperienza calata nella verità di un Mistero nato uomo e fatto Santo, da vivere proprio qui, nel centro del Mediterraneo. Per assistere alla manifestazione è necessario acquistare un biglietto che andrà esibito all’ingresso della città nella giornata e per l’orario in esso indicato. http://www.vivereinassisi.it

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GANGI TORNA A VESTIRE MEDIEVALE CON L’EDIZIONE DI VIVERE IN ASSISI

Nei giorni di fine settembre

In questo posto, dallo straordinario fascino medievale e dagli incantevoli scorci naturali, raggomitolato in cima a un monte nel cuore delle Madonie, uomini e donne sussurrano storie di millenni, d’identità e tradizioni mai completamente svelate che non si stancano di mantenere negli anni la stupefacente seduzione del loro intrinseco potere.
Vivere in Assisi, è considerata uno degli eventi storici più belli di Sicilia e, in Italia, la madre delle manifestazioni itineranti medievali. Essa, con cadenza biennale, per l’imponenza organizzativa e l’originalità dei temi, ripercorre la vita e il messaggio di San Francesco d’Assisi attraverso un singolare connubio tra teatro, arte e musica, nel suggestivo scenario del Borgo più bello d’Italia.

Negli ultimi giorni di settembre, in prossimità della festa del Patrono d’Italia, il borgo medievale di Gangi con le sue bellezze architettoniche, serbate altere e immutate nel tempo, diverrà ancora una volta il superbo palcoscenico di un autentico teatro sotto le stelle.

Sarete voi i protagonisti di un viaggio che scavalca i secoli e oltrepassa i vicoli acciottolati alla scoperta dell’altro e dell’Alto. Un salto inaspettato nel Medioevo per rivivere frammenti di vita, odori e sapori, colori e suoni del XIII secolo.
Un’esperienza calata nella verità di un Mistero nato uomo e fatto Santo, da vivere proprio qui, nel centro del Mediterraneo.

Per assistere alla manifestazione è necessario acquistare un biglietto che andrà esibito all’ingresso della città nella giornata e per l’orario in esso indicato.

http://www.vivereinassisi.it

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Il Presepe vivente https://www.comune.gangi.pa.it/turismo/il-presepe-vivente/ Sun, 01 Dec 2019 16:29:29 +0000 http://www.comune.gangi.pa.it/?post_type=turismo&p=268 Il Presepe vivente a Gangi https://www.presepeviventegangi.com/ La manifestazione “Da Nazareth a Betlemme” si svolge nel periodo natalizio e accoglie ogni volta tanti visitatori sempre entusiasti dello spettacolo che fa rivivere la nascita di Gesù. Una cornice naturale mozzafiato, rappresentata dalle vie del centro storico del borgo madonita, si incastona perfettamente tra le scene che si susseguono ad ogni visita di gruppi di visitatori. La manifestazione ha raggiunto ormai un livello di bellezza e di organizzazione che la colloca tra le prime del genere nel contesto nazionale.

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Il Presepe vivente a Gangi

https://www.presepeviventegangi.com/

La manifestazione “Da Nazareth a Betlemme” si svolge nel periodo natalizio e accoglie ogni volta tanti visitatori sempre entusiasti dello spettacolo che fa rivivere la nascita di Gesù.

Una cornice naturale mozzafiato, rappresentata dalle vie del centro storico del borgo madonita, si incastona perfettamente tra le scene che si susseguono ad ogni visita di gruppi di visitatori.

La manifestazione ha raggiunto ormai un livello di bellezza e di organizzazione che la colloca tra le prime del genere nel contesto nazionale.

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